Il Castello di Agliè tra storia, bellezza e natura

Il Castello di Agliè tra storia, bellezza e natura

Dopo aver visitato il Castello di Ivrea, la reggia di Stupinigi, La reggia di Venaria reale sempre alla ricerca di bellezza, abbiamo scoperto Il castello-residenza estiva dei Savoia di Agliè grazie alle parole della guida-accompagnatrice volontaria Antonella. A dire il vero, il Piemonte è ricco di location dedicate ai re, ai Duca di questo casato che con il Regno dei Savoia e Sardegna hanno dominato tra il sei-settecento-ottocento l’Italia. Comunque la bellezza è di casa in queste dimore storiche. Un’altra eccellenza è stata la scoperta del paese di Agliè che domina la valle del canavese tra Ivrea e Torino. Da visitare assolutamente e portare a casa un po’ di “Torcetti”, ma quelli artigianali sono nati proprio qui…
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La visita al castello Savoia ad Agliè

Abbiamo visitato tante dimore in Piemonte, nostra seconda casa in quanto abbiamo uno spazio ad #andornomicca . Poichè siamo alla ricerca di bellezza, avevamo “puntato” al castello di Agliè da un po’. Dopo aver scoperto le altre dimore dei Savoia come la reggia di Venaria, La reggia di Stupinigi, il Castello di Miasino non volevamo perderci questa bellezza. E cosi è stato. Siamo rimasti stupiti, io e Donatella dal paesino, bandiera arancione del Touring Club Italia: Il Castello con la deliziosa Agliè ben inserita nel contesto “castello” costruita dall’architetto l’architetto Ignazio Birago di Borgaro . Con ben 300 sale , un parco alla francese con alberi secolari e grandi serre, le cucine “faraoniche” (pensate dovevano servire ogni giorno circa 300 persone(maestranze-servitù) e con gli ospiti si arrivava a circa 400 persone!!!), gallerie di arte da ambo i lati rettangolari dello stesso, Una sala ballo degna di re, Il teatrino Savoia fatto costruire da Carlo Felice che con Tommaso, figlio del duca di Genova, sono i veri riferimenti della dimora!

La storia e la finalità
La residenza venne edificata dagli anni Quaranta del Seicento sui resti di un antico castello del XII secolo per volontà del conte Filippo San Martino d’Agliè, raffinato intellettuale, politico di primo piano e amante di Cristina di Francia.
A questa fase appartiene lo spettacolare Salone d’onore interamente affrescato da Giovanni Paolo Recchi e dalla sua bottega per celebrare le vicende medievali del primo re d’Italia Arduino d’Ivrea, da cui discendeva la famiglia San Martino.
Nel 1764 il castello venne acquistato dal re Carlo Emanuele III di Savoia per il figlio Benedetto Maurizio, duca del Chiablese e grazie all’arhitetto Ignazio Birago di Borgaro ridisegnò  l’intero complesso integrandolo armoniosamente con il borgo di Agliè. (con i giardini risistemati alla francese da Michel Benard, direttore dei Reali Giardini, con la realizzazione di un lago circolare, posto al fondo del parco All’interno della residenza estiva interessante la Sala delle cacce, ampio atrio d’ingresso e biglietto da visita del castello, ornata nel 1770 con sobri trofei in stucco di Giuseppe Bolina, segna un aggiornamento di gusto in chiave neoclassica. E nel 1823 fu rimodernato da Michele Broda su incarico di Re Carlo Felice e della moglie Cristina di Borbone. Tra il 1838 e il 1840 vennero apportate modifiche anche al parco dal paesaggista Xavier Kurten, secondo la nuova moda del giardino romantico.
Alla morte di Maria Cristina il castello venne ereditato da Ferdinando di Savoia, duca di Genova che, con il figlio Tommaso inserì una collezione dei suoi viaggi nell’est asiatico

Il ruolo sociale
Come ci ha trasmesso Antonella,  il Castello, sebbene nato come residenza estiva dei Savoia, come residenza di Caccia, di diplomazia, di ben-essere per i nobili, non ha mai dimenticato il contesto nel quale era inserito.

Ad esempio l’inserimento della servitù: al castello vi erano circa 250 uomini e donne che operavano per il Re ed erano del territorio. In secondo luogo la crescita della location è stata in armonia con il paesino di Agliè a partire dall’inserimento equilibrato della reggia nel contesto “paese” realizzato dall’architetto Birago.

E poi, durante gli anni della prima guerra mondiale la moglie di Tomaso, Isabella di Baviera, decise di istituire un piccolo presidio ospedaliero di tredici stanze per la convalescenza degli ufficiali di guerra nella parte più antica del castello, affacciato verso il giardino all’italiana di impianto seicentesco.
Venduto allo Stato nel 1939, il castello venne destinato a diventare museo di se stesso e oggi conserva intatti i suoi tesori e tutti gli arredi.

Agliè e le sue bellezze

L’occasione della visita al castello ducale è stata la scoperta di Agliè. Aglié è un antico borgo medievale BANDIERA ARANCIONE DEL T.C.I. che, a partire dalla fine del XIV secolo, divenne dominio dei Savoia. Il Castello ducale è indubbiamente il principale attrattore del borgo, ma Aglié regala anche scenari meravigliosi come gli antichi portici del centro e delle vie del borgo o la natura e la pace del laghetto della Gerbola e le passeggiate intorno al muro di cinta del parco. Sono interessanti anche la chiesa di S. Marta, del 1760, con armoniosa facciata curvilinea, e la Parrocchiale, del 1775. Ai piedi del Colle di Macugnano si trova il Meleto, residenza estiva del poeta Guido Gozzano, sepolto ad Agliè nella chiesa di San Gaudenzio, la villa è dell’Ottocento ma conserva lo stile liberty dei primi del ‘900. Dolci tipici da gustare sono i torcetti di Agliè. Noi ne abbiamo approfittato perché , sebbene li abbiamo scoperti a Biella e sono “industriali” questi “veri” sono realizzati più come pasticceria artigianale locale (cosi ci ha detto il panettiere/pasticciere e noi l’abbiamo capito anche dal “prezzo”!!!)